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Capitolo 576.   nanoLinux II e nanoLinux I

Nelle prime versioni degli anni 1997 e 1998, nanoLinux I e nanoLinux II sono stati esclusivamente sistemi avviati da dischetti. Questi lavori non sono stati aggiornati per lungo tempo; attualmente, dopo la realizzazione di nanoLinux III sono stati ripresi in considerazione.

576.1   nanoLinux II

nanoLinux II, (1) che è attualmente una versione ridotta di nanoLinux III, è da considerarsi principalmente un sistema di emergenza, per mini CD-ROM da 8 cm di diametro (si tratta quindi di dischi da circa 200 Mibyte, cioè molto di più di un CD formato tessera). A differenza di nanoLinux III, oltre alla dimensione ridotta del CD-ROM, serve anche un po' meno memoria centrale: 64 Mibyte di memoria RAM dovrebbero essere sufficienti.

Il funzionamento e l'utilizzo di nanoLinux II è lo stesso di nanoLinux III, con la differenza che mancano completamente le applicazioni grafiche, la gestione della stampa e la maggior parte degli applicativi. Restano il sistema operativo essenziale e le funzionalità di rete, compresa la possibilità di allestire un servente per la condivisione delle utenze (NIS e NFS).

nanoLinux II incorpora ancora Appunti di informatica libera in formato testo, leggibile anche attraverso lo script appunti (senza bisogno di argomenti).

nanoLinux II rimane comunque un sistema installabile, adattabile e riproducibile, secondo la stessa procedura di nanoLinux III.

576.2   nanoLinux I

nanoLinux I, (2) è un sistema GNU/Linux elementare, avviato da dischetti, che si installa automaticamente in un disco RAM (liberando così l'unità a dischetti dopo il caricamento del sistema operativo). Eventualmente è disponibile anche una versione di nanoLinux I per CD-ROM formato tessera, che incorpora i file-immagine per riprodurre nanoLinux I su dischetti (come già descritto a proposito di nanoLinux II, III e IV), inoltre include Appunti di informatica libera in formato testo, come descritto a proposito di nanoLinux II.

nanoLinux I si basa principalmente su Crunchbox, un programma che condensa le funzionalità di gran parte dei programmi di servizio di un sistema GNU/Linux standard, realizzato da Kent Robotti e disponibile presso <http://www.tux.org/pub/people/kent-robotti/looplinux/rip/>. Gli altri programmi utilizzati derivano principalmente da RIP (un mini sistema GNU/Linux realizzato sempre da Kent Robotti e disponibile dallo stesso indirizzo), che a sua volta è ottenuto da una distribuzione Slackware.

nanoLinux I è attualmente un sistema che richiede una discreta disponibilità di risorse in termini di memoria centrale. In generale è richiesta almeno la disponibilità di 32 Mibyte di memoria RAM, ma se si usa la versione su CD-ROM formato tessera, la richiesta di memoria RAM è inferiore, perché non si utilizza il disco RAM per il file system principale.

Si osservi che le versioni del 1997 e 1998 di nanoLinux I sono organizzate in maniera diversa da come si vede descritto qui.

576.2.1   Preparazione e avvio

nanoLinux I è distribuito attraverso dei file-immagine da riprodurre su dischetti da 1440 Mibyte o su CD-ROM formato tessera. Questi file hanno normalmente dei nomi composti secondo il modello seguente per la riproduzione su dischetti:

nLinux-I.edizione.boot
nLinux-I.edizione.rootn

Oppure, per riprodurre il CD-ROM:

nLinux-I.edizione.iso

In pratica, il file nLinux-I.edizione.boot è l'immagine che serve a riprodurre il dischetto di avvio, contenente il kernel, mentre i file nLinux-I.edizione.rootn contengono le immagini dei dischetti contenenti il file system, da caricare secondo la sequenza rappresentata dal numero finale (n); invece, nLinux-I.edizione.iso contiene l'immagine unica da riprodurre eventualmente su CD-ROM.

Si osservi tuttavia che nanoLinux in versione CD, contiene una copia di nanoLinux I (per la riproduzione su dischetti) attraverso file-immagine con nomi più brevi:

boot.img
rootn.img

Questi file si trovano all'inizio del CD-ROM di ogni nanoLinux, ovvero a partire dalla directory radice.

Il file-immagine boot.img serve indifferentemente per avviare nanoLinux I, oppure nanoLinux nelle versioni CD, quando per questi non ci si può affidare al CD-ROM stesso.

Disponendo di un sistema GNU/Linux funzionante, la riproduzione dei dischetti può avvenire in modo molto semplice attraverso il comando cp:

cp file_immagine /dev/fd0[Invio]

Nei CD-ROM nanoLinux sono anche disponibili degli script che facilitano il lavoro se si sta usando un sistema Dos o MS-Windows:

Naturalmente si presume in questo caso che il CD-ROM corrisponda alla lettera D: secondo il sistema Dos o MS-Windows.

Si ricorda che prima di poter riprodurre i file-immagine nei dischetti, questi devono essere stati inizializzati; inoltre è indispensabile che i dischetti siano privi di difetti.

Una volta riprodotti i dischetti, si può avviare un elaboratore, iniziando con l'inserire il dischetto di avvio. Dal momento che il dischetto di avvio è predisposto anche per altre situazioni, occorre selezionare la voce riferita a fd0 (a meno di voler avviare nanoLinux I da CD-ROM, perché in tal caso valgono le stesse considerazioni riferite agli altri livelli di nanoLinux).

Una volta caricato il kernel viene richiesto di inserire il dischetto da caricare nel disco RAM; si tratta ovviamente del primo dischetto che contiene il file system:

VFS: Insert root floppy disk to be loaded into ramdisk and press ENTER

A questo punto si inserisce il dischetto richiesto (dopo aver estratto quello di avvio), quindi si conferma con la pressione di [Invio]; alla richiesta dei dischetti successivi si continua nello stesso modo. Da un certo punto in poi, l'inserimento dei dischetti è facoltativo, come specificato dai messaggi che appaiono: se si inseriscono tutti i dischetti, anche quelli facoltativi, si hanno più applicazioni disponibili, altrimenti se ne fa a meno.

Una volta inserito l'ultimo dischetto, il sistema operativo termina le operazioni iniziali e mostra la richiesta di selezione della mappa della tastiera:

Select a keyboard map:
1 Belgium             8 Greek        15 Portuguese        
2 Brazilian           9 Hebrew       16 Russian
3 Danish             10 Hungarian    17 Spanish
4 Finnish            11 Italian      18 Swedish
5 French             12 Japanese     19 United Kingdom
6 French Canadian    13 Norwegian    20 USA (default)
7 German             14 Polish

Enter a number: 

Nel caso della tastiera italiana si deve inserire il numero 11:

Enter a number: 11[Invio]

A questo punto la procedura di avvio termina il suo compito e si rendono disponibili delle console virtuali, senza bisogno di identificare l'utenza (si tratta sempre solo dell'utente root), che si attivano semplicemente premendo [Invio].

576.2.2   Caratteristiche e utilizzo

Una volta avviato nanoLinux I dovrebbero risultare già caricati alcuni moduli del kernel, anche se manca un sistema di autorilevamento efficace dell'hardware. Eventualmente si può usare modprobe per caricare manualmente altri moduli (purché questi siano disponibili), oppure per scaricare moduli che proprio non servono:

modprobe -r nome_modulo[Invio]

Si osservi che i moduli in questione sono disponibili al loro posto consueto, senza bisogno di altri dischetti per il loro caricamento. nanoLinux I dovrebbe essere in grado di accedere anche a componenti PCMCIA.

La maggior parte dei programmi di servizio contenuti nel sistema nanoLinux I sono ottenuti attraverso Crunchbox e hanno quindi delle limitazioni nel loro funzionamento. Va osservato che è disponibile anche Midnight Commander (mc e mcedit), sempre incorporato all'interno di Crunchbox.

Con nanoLinux I dovrebbe essere possibile creare e accedere a dischi RAID gestiti via software, attraverso il kernel Linux; inoltre è possibile accedere a un file system condiviso in rete attraverso il protocollo NFS, così come è possibile offrire la condivisione del proprio (e di tutto ciò che viene innestato a partire dalle directory previste al di sotto di /mnt/).

Per configurare la rete, ammesso che l'interfaccia di rete sia stata attivata correttamente (eventualmente si deve procedere con il caricamento manuale del modulo necessario), si può procedere come di consueto, per esempio così:

ifconfig eth0 192.168.1.77[Invio]

route add -net default gw 192.168.1.254[Invio]

Per offrire la condivisione del proprio file system è comunque necessario attivare il servizio:

/etc/init.d/nfs-kernel-server start[Invio]

Il file /etc/fstab, il file /etc/exports e la struttura della directory /mnt/ sono equivalenti a quelli di nanoLinux in versione CD.

576.2.3   Funzionalità particolari

In generale, nanoLinux I, oltre a poter funzionare come servente NFS, è in grado di accedere a funzionalità minime in qualità di cliente. Se si caricano anche i dischetti opzionali (o se si avvia da CD-ROM), si ha a disposizione anche OpenSSH e Links.

Per conoscere precisamente cosa c'è, si può usare lo script help, che in certe parti è composto dinamicamente, in funzione dei dischetti caricati o in funzione dell'uso di una versione per CD-ROM. Alla fine della guida appare anche un elenco di tutti i file che appaiono nelle directory consuete per i file eseguibili.

576.2.4   Kernel della versione CD-ROM

La versione CD-ROM di nanoLinux I ha una differenza fondamentale rispetto agli altri livelli di nanoLinux: il kernel è esattamente uguale a quello usato per l'avvio da dischetti, pertanto, sotto questo aspetto, non c'è alcun vantaggio nell'avviare in questo modo.

Appunti di informatica libera 2006.01.01 --- Copyright © 2000-2006 Daniele Giacomini -- <daniele (ad) swlibero·org>, <daniele·giacomini (ad) poste·it>


1) nanoLinux   GNU-GPL; i singoli applicativi sono sottoposti eventualmente alle loro condizioni specifiche

2) nanoLinux   GNU-GPL; i singoli applicativi sono sottoposti eventualmente alle loro condizioni specifiche


Dovrebbe essere possibile fare riferimento a questa pagina anche con il nome nanolinux_ii_e_nanolinux_i.htm

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