Perché vivo ho vissuto in Inghilterra e ora abito in Svizzera

Dopo anni di lavoro, angherie fiscali e governi deprimenti in Italia, io e mia moglie ci siamo stufati e abbiamo deciso di andare a vivere in Inghilterra, portando con noi, nei limiti del possibile, il meglio (leggasi cucina, gusti e cultura) del paese che abbiamo lasciato a malincuore e facendo frequenti ritorni per non perdere troppo i legami con la tribù degli amici e dei parenti.

Non è stata una decisione leggera; si è basata su una lunga serie di motivi e di frustrazioni, dei quali i lettori mi chiedono spesso conto. Così le ho riassunte qui in una lista semiseria (e sottolineo semiseria), non ordinata per importanza.

Più sotto trovate anche i difetti (ovviamente ce ne sono, ma a conti fatti....) e un po' di consigli su come procedere se vi va di cambiare paese. Buon divertimento.

Nota: Ho scritto questa paginetta a pezzi e bocconi durante i cinque anni passati felicemente in Inghilterra, a York, ma ora abito vicino a Lugano, in Svizzera, per una serie di ragioni familiari (maggiore vicinanza a parenti e amici) e lavorative (contratti con clienti locali). Gran parte delle voci della lista, comunque, valgono anche per la mia nuova residenza.

I dati e i fatti indicati sono aggiornati al 2005, quando ho lasciato l'Inghilterra.

Ho vissuto in Inghilterra perché....

  1. Gli automobilisti si fermano alle strisce pedonali. Sempre.
  2. Stephen Hawking è abbastanza famoso da fare da testimonial pubblicitario (per una marca di occhiali).
  3. Star Trek (la serie classica, Voyager, Deep Space Nine, The Next Generation) alla televisione pubblica, senza pubblicità, in originale e con colori perfetti (anche la serie classica).
  4. La televisione pubblica non ha pubblicità. Nessuna.
  5. Se la polizia mi trova a guidare senza patente (che ho, ma può capitarmi di dimenticare a casa), non mi multa. Mi chiede semplicemente di presentarmi a un posto di polizia entro sette giorni con la patente.
  6. Non ci sono tasse sulla casa (almeno sulle case di valore fino a 90 mila euro).
  7. Esiste il Child Benefit, assegni a sostegno delle famiglie con figli, a prescindere dal reddito e dal lavoro (dipendente o autonomo). Per due figli si prendono circa 150 euro al mese, che arrivano direttamente sul conto in banca.
  8. Niente immigrati clandestini che ad ogni angolo di strada cercano di venderti roba totalmente inutile. Gli immigrati ci sono, ma non sono clandestini, e lavorano, pagano le tasse e occupano posti di responsabilità, senza essere relegati a lavori subalterni e sottopagati.
  9. Se fai un lavoro autonomo, non sei considerato automaticamente un evasore fiscale.
  10. La dichiarazione dei redditi non viene mai rinviata.
  11. Niente bollo sulla patente (OK, è stato tolto anche in Italia, ma per quanti anni c'è stato?).
  12. Non c'è un immenso debito pubblico fuori controllo (il debito c'è, ma non è oltre il 100% come quello italiano, con tutti i costi che ne conseguono).
  13. Non è richiesto il bollo sul passaporto.
  14. Dopo gli USA, è il paese con il maggior numero di premi Nobel (fonte RAI).
  15. La burocrazia si fa per posta o per telefono. Non si va mai negli uffici pubblici e non si perde tempo. In tutti questi anni di residenza in Inghilterra, non sono mai andato in Comune a chiedere documenti.
  16. La posta arriva ed è veloce, senza ricorrere a costose stupidaggini come la Posta Prioritaria italiana: col francobollo normale, la consegna avviene entro due giorni. Se avete fretta, c'è la posta First Class, che arriva il giorno dopo.
  17. La bandiera inglese non si può confondere con nessun'altra, specialmente quella messicana ;-)
  18. Allo stadio e in qualsiasi altro luogo pubblico, tutti cantano l'inno nazionale e ne sanno tutte le parole. E in più è corto e non contiene riferimenti a libagioni vampiresche ("il sangue d'Italia, il sangue polacco, bevé, col cosacco") o frasi che adesso sembrano un involontario ma imbarazzante richiamo al fascismo ("I bimbi d'Italia si chiaman Balilla"). Non ci credete? Leggetelo dalla fonte ufficiale (il Quirinale).
  19. Non esistono bolli sulle domande di certificati e sui documenti per la burocrazia.
  20. E' il fisco che calcola (gratis) le tasse dovute dal contribuente, che si limita a presentare la documentazione.
  21. Il mio contatore di casa eroga fino a 14 kW senza fare una piega. Ed è un contatore standard.
  22. In Italia ci sono quasi 9.000 morti l'anno per incidenti stradali (dati Istat stimati per il 1999, citati dal Sole 24 Ore del 3/12/1999), contro 3.500 in Inghilterra (un paese che ha grosso modo lo stesso numero di abitanti e di automobili) (dati 2003, fonte BBC).
  23. I moduli per la dichiarazione dei redditi ti arrivano automaticamente a casa; non c'è bisogno di andare a cercarli e comperarli.
  24. Tutti i marciapiedi hanno una zona con speciali rilievi in corrispondenza dei passaggi pedonali, così anche i ciechi possono capire dove ci sono le strisce.
  25. Tre partiti (OK, ce ne sono anche altri, ma sono irrilevanti). Punto.
  26. I rimborsi delle tasse sono immediati; non passano cinque-sette anni come è capitato a me in Italia.
  27. Quando spedisco un pacco postale, nessuno mi chiede un codice fiscale che poi nessuno controlla.
  28. Le città hanno tanti parcheggi. A pagamento, ma ci sono.
  29. Paperissima senza Columbro e la Cuccarini.
  30. Non esiste la Guardia di Finanza o altra forma di polizia fiscale che va in giro armata.
  31. Qui viene fabbricato l'Harrier, l'unico caccia a decollo verticale in servizio attivo, il cui progetto risale a quarant'anni fa ma non è ancora stato eguagliato (gli americani forse ci stanno riuscendo adesso).
  32. Non esiste la cassa integrazione. Se cerchi di spiegarla a un inglese, ti prende per pazzo.
  33. Non ci sono zanzare (almeno a York).
  34. I supermercati fanno da banca, compagnia di assicurazioni e provider Internet.
  35. Le banche sono aperte tutto il pomeriggio e anche il sabato.
  36. I grandi supermercati sono aperti 24 ore su 24.
  37. Ci sono tanti, grandi parchi pubblici.
  38. Quando c'è da pagare una tassa, si arrotonda alla cifra tonda inferiore.
  39. I negozi fanno orario continuato dalle 9 alle 17 e anche più tardi.
  40. I semafori accendono il giallo anche prima di passare dal rosso al verde, così non devi stare in tensione con la marcia inserita e il piede sulla frizione. Quando vedi il giallo, innesti la marcia. Scatta il verde e vai.
  41. Non ci sono tasse sulle carte di credito.
  42. Non esiste la tassa sul telefonino.
  43. Alla televisione c'è John Cleese in Fawlty Towers.
  44. Niente tasse sugli interessi dei conti di risparmio per i minorenni.
  45. Niente bolli sui conti correnti.
  46. Red Dwarf, la serie comica di fantascienza più esilarante mai vista.
  47. I treni hanno il pavimento a livello del marciapiede; non occorre essere alpinisti per salirci a bordo (però sono dannatamente cari).
  48. Niente bolli sui contratti.
  49. Il Regno Unito è il secondo esportatore al mondo di programmi televisivi, e si vede (al primo posto ci sono gli USA).
  50. I libri costano pochissimo.
  51. Le bollette del gas e della luce sono enormemente più basse di quelle italiane.
  52. La maggior parte degli artisti che hanno fatto la storia della musica moderna internazionale è nata e/o lavora qui. Esempi in ordine sparso: Sting, Elton John, i Beatles, i Bee Gees, Pete Townshend, Ritchie Blackmore, Howard Jones, i Soft Cell, gli Human League, gli Heaven Seventeen, i Pink Floyd, Alan Parsons, i Rolling Stones, Peter Gabriel, Phil Collins, gli U2 (OK, sono irlandesi, ma lavorano qui), i Clash, Bob Geldof e i Boomtown Rats, gli Spandau Ballet, David Bowie, l'Electric Light, Orchestra, gli ABC, gli Eurythmics, i Culture Club, i Tears for Fears, i Simply Red, George Michael e gli Wham, i Duran Duran, Sade, Rod Stewart, Blondie, Kate Bush, i Roxy Music, i Pretenders, Rick Astley, i Depeche Mode, Freddie Mercury e i Queen ...e questi sono solo quelli che mi piacciono e che mi vengono in mente.
  53. Non ci sono annunciatrici per i programmi TV. Voce fuori campo e via.
  54. Qui, se ti beccano senza il bollo auto, ti sequestrano immediatamente la macchina e te la demoliscono. A tue spese. Anche se è una Rolls Royce.
  55. Quando vai al cinema, gli attori parlano con la loro voce originale. Persino Benigni.
  56. Le autostrade sono gratuite.
  57. La serie TV Il prigioniero, disponibile in videocassetta e DVD (aggiornamento: è stata pubblicata su DVD anche in Italia).
  58. I biglietti del cinema si possono prenotare da casa e i posti sono numerati e assegnati (OK, questo servizio sta cominciando ad arrivare anche in Italia in alcuni cinema, ma qui è diffusissimo).
  59. Nessuno sa chi siano Raffaella Carrà, Maria de Filippi, Emilio Fede, Magalli, Fabrizio Frizzi, Antonella Elia....
  60. Non c'è il Papa. Nemmeno in TV.
  61. Non c'è Bertinotti. Nemmeno in TV.
  62. La Scozia chiede l'autonomia e nessuno si indigna o strilla istericamente. Si prendono accordi e si rispettano, fine del problema. Idem per il Galles.
  63. La BBC fa un documentario in prima serata e lo guardano tredici milioni di spettatori (Walking with Dinosaurs), roba che in Italia succede solo per una partita di calcio.
  64. Il governo fa pubblicità invitando i cittadini a chiamarlo per controllare di non aver dimenticato qualche sussidio al quale hanno diritto senza saperlo.
  65. Il bollo auto ha due sole tariffe. Non c'è distinzione fra diesel e benzina, fra regioni e regioni: solo fra cilindrate (sopra e sotto i 2000 cc).
  66. Le stazioni radio non si sovrappongono mentre viaggi in auto. Mai.
  67. La televisione è a colori da molto prima del 1975.
  68. Niente mafia, camorra, ndrangheta, eccetera.
  69. C'è Rowan Atkinson con Blackadder.
  70. Ci sono i custard pie.
  71. In Italia mi è stato richiesto di firmare un "certificato antimafia" per lavorare per un cliente statale, per un contratto ridicolo, da ottocentomila lire. Sono andato in Municipio e ho "autocertificato" di non essere mafioso. Ho perso una mattina intera per questa pratica idiota (mi sono fatto rimborsare dal cliente il tempo perso). Quando lo racconto qui, non mi crede nessuno.
  72. Non ci sono prostitute e viados per le strade. Esistono, ma sono più discrete; se non ti interessano non sei costretto a sorbirtele quando passeggi la sera.
  73. Non esistono il redditometro e altre idiozie simili.
  74. Non ci sono cassonetti della spazzatura per strada. Ognuno ha il proprio bidone che mette in strada il giorno della raccolta. Se ti dimentichi, gli addetti alla nettezza urbana entrano in giardino (se possono) e si prendono laspazzatura. Poi lasciano il coperchio aperto per far presente che ti sei dimenticato.
  75. Nei negozi vendono i Maltesers.
  76. Nei programmi musicali (Top of the Pops, quello originale, mica l'edizione italiana che non è altro che un rimontaggio di quella inglese) vengono regolarmente come ospiti tutti i gruppi e gli artisti più famosi del pianeta. Tutti. In Italia le star internazionali le vedi una volta l'anno a Sanremo; qui i Bee Gees vanno in televisione a fare un concertino, dal vivo, per due ore e passa, ed è normale amministrazione.
  77. I cinema IMAX, uno dei quali è a 40 minuti da casa mia. Non sapete cosa sono? Appunto (aggiornamento: ne è stato aperto finalmente uno in Italia, a Castellaneta Marina, vicino a Taranto).

I difetti dell'Inghilterra

  1. Niente focaccia. Problema risolto: a York ha aperto un negozio che si chiama La bottega delle Langhe (proprio così, in italiano) e gestito da Ottavio, uno chef italiano, che fa una focaccia favolosa.
  2. Gli stuzzicadenti, al supermercato, non sono mai nel reparto delle cose di casa. Sono in quello degli accessori da party (servono per infilarci le olive).
  3. Le scale ripidissime nelle case (ma io ho comperato un appartamento su un piano solo).
  4. La sanità inglese, quella pubblica perlomeno, ha una pessima reputazione, e piuttosto meritata. A parte qualche isola felice, è un disastro che gronda condiscendenza nei confronti del cittadino, trattato sempre come uno troppo stupido per capire. Certo, nessuno è mai contento di quello che ha in casa propria, e credo che se gli inglesi sapessero degli scandali di igiene dell'Umberto I o degli spacciatori in corsia al Cardarelli, guarderebbero al proprio sistema sanitario con meno disprezzo. Ma resta il fatto che le liste d'attesa sono lunghe, l'assistenza ai bambini è svolta non da un pediatra (come in Italia), ma da un medico generico, e molti cittadini (me compreso) preferiscono tutelarsi con una polizza salute che consente loro di accedere alla sanità privata, decisamente più affidabile e accogliente. Va detto che i contributi sanitari obbligatori sono più bassi di quelli italiani e soprattutto abbastanza bassi da permettere a molti di pagarsi queste polizze salute.
  5. La quarantena per gli animali: si può entrare e uscire senza sei mesi di isolamento soltanto se l'animale supera una serie estenuante di controlli.
  6. Gli sciacquoni dei water sono tutti a cassetta, per legge.
  7. E' vietato avere interruttori e prese elettriche in bagno (a parte una presa per rasoio, che non regge la potenza di un asciugacapelli). Per asciugarsi i capelli bisogna uscire dal bagno e andare in un'altra stanza.
  8. I bagni inglesi sono concepiti come luogo di punizione e solitamente non hanno il bidet (ma io a casa mia ho sventrato il bagno e l'ho fatto installare).
  9. Gli alcolici costano cifre incredibili e non si possono servire in luoghi frequentati da minori. Per cui niente birra da McDonald's, per esempio.
  10. I treni sono carissimi, poco puliti e poco puntuali.
  11. Tutti usano ancora piedi e pollici, libbre e iarde. I pochi che adoperano il sistema metrico decimale ragionano in millimetri anche per misure molto grandi (1500 mm, non un metro e mezzo). I centimetri sono sconosciuti: o metri o millimetri. Colmo dell'ironia, la diagonale dei televisori, che sul continente si esprime in pollici, qui è espressa in centimetri (unico caso in cui li ho visti usare).

Ma in Inghilterra si mangia male....

Sorpresa: nessuno vi obbliga a mangiare all'inglese. Qui si trovano praticamente tutti i prodotti italiani: non imitazioni, ma gli originali: il caffé Lavazza, la pasta DeCecco, il prosciutto di Parma, il Parmigiano Reggiano, eccetera. Per cui ho potuto (grazie alla competenza culinaria di mia moglie) ricreare qui la cucina italiana in tutto e per tutto.

Come? La guida a sinistra non è un difetto?

Molti dei malcapitati che hanno letto questa lista si sono sorpresi del fatto che non ho citato la guida sulla sinistra (volante a destra) fra i difetti dell'Inghilterra. Non è una dimenticanza: semplicemente non la considero un difetto.

Sarà perché guido poco e quel poco lo faccio molto prudentemente, sarà perché gli inglesi in generale guidano molto bene, ma non mi ha mai pesato dover guidare "contromano". Certo agli incroci devo fermarmi a ragionare, ma questo mi tiene sveglio e all'erta, il che non è mai un male, considerati i pericoli che si corrono in auto.

Comunque, visto che molti considerano la guida sulla sinistra una eccentricità tutta inglese, volevo segnalare che il Regno Unito non è affatto l'unico paese al mondo dove si guida in questo modo. Ecco un elenco risalente al 2000 (e probabilmente incompleto), tratto da varie fonti. Sono quasi sessanta di paesi piccoli e grandi. Alcuni nomi sono in inglese, non ho tempo di tradurli tutti. Ho indicato in grassetto quelli numericamente o geograficamente più significativi:

Fra l'altro, secondo quanto riportato da http://www.tisltd.co.uk/left.htm, gli antichi romani guidavano a sinistra (la scelta è probabilmente dovuta al fatto che le armi si impugnano solitamente con la destra e quindi era più sicuro incrociare un altro viandante tenendolo alla propria destra). Dovunque siano andati, i romani hanno imposto questa consuetudine.

La scelta europea di guidare a destra è dovuta a Napoleone. I poveri camminavano lungo le strade tenendo la destra, in modo da non essere travolti da dietro dalle carrozze dei ricchi (che tenevano la sinistra). Stare a sinistra era dunque una cosa da aristocratici e antirivoluzionaria, così con la Rivoluzione i francesi presero a guidare a destra, e la nuova regola fu esportata in tutti i paesi conquistati da Napoleone. Tuttavia Napoleone non conquistò il Regno Unito, la Danimarca e la Svezia, che continuarono quindi a guidare a sinistra come ai tempi dei romani. Gli svedesi cambiarono direzione di guida nel 1969; i danesi nel 1917 circa.

Paolo, mi hai convinto, come si fa a venire a lavorare/vivere in Inghilterra?

A dire il vero questa paginetta aveva soltanto intenzioni semiserie, ma visto che ha destato molto interesse da parte di gente che mi scrive per sapere seriamente come si fa ad emigrare e venire in Inghilterra, ho radunato qui un po' di consigli spicci, così evito di riscriverli ogni volta.

Commenti, critiche o segnalazioni?

Se avete qualche dettaglio o correzione da contribuire a quest'indagine antibufala, scrivetemi presso topone@pobox.com. Grazie!